giovedì 17 settembre 2015

Recensione: "L'incolore Tazaki Tsukuru e i suoi anni di pellegrinaggio" di Murakami Haruki



Buongiorno a tutti, miei cari lettori,
questo è in assoluto il primo post che pubblico sul mio nuovo blog e devo ammettere che l'emozione è tanta. Per il momento non voglio annoiarvi troppo parlando di me e di quello che mi ha spinta ad aprire questo mio piccolo angolino sul web (in effetti, avevo in mente di presentarmi come si vede attraverso un post a parte) quindi per ora mi limiterò a dirvi che il mio nome è Sonia e che mi ritengo una lettrice compulsiva e ossessiva, sopratutto quando si parla di romanzi fantasy.

Ed ora cominciamo a parlare di qualcosa che davvero è serio e importante...i libri!
Oggi vi propongo la recensione de "Lincolore Tazaki Tsukuru e i suoi anni di pellegrinaggio" nella speranza che le mie impressioni possano rivelarsi in qualche modo utili ed interessanti.
Quindi partiamo subito!





Titolo: "L'incolore Tazaki Tsukuru e i suoi anni di pellegrinaggio"


Autore:  Murakami Haruki

Casa editrice: Einaudi

Copertina: Rigida

Pagine: 260

Prezzo: 20 €








TRAMA:
A Nagoya abitano cinque ragazzi, tre maschi e due femmine, che tra i sedici e i vent'anni vivono la più perfetta e pura delle amicizie. Almeno fino al secondo anno di università, quando uno di loro, Tazaki Tsukuru, riceve una telefonata dagli altri: non deve più cercarli. Da quel giorno, senza nessuna spiegazione, non li vedrà mai più: non ci saranno mai più ore e ore passate a parlare di tutto e a confidarsi ogni cosa, mai più pomeriggi ad ascoltare la splendida Shiro suonare Liszt, mai più Tsukuru avrà qualcuno di cui potersi fidare. Il dolore è cosi lacerante che nel cuore del ragazzo si spalanca un abisso che solo il desiderio di morire è in grado di colmare. Dopo sei mesi trascorsi praticamente senza mangiare né uscire di casa, nelle tenebre di un'infelicità senza desideri, Tzukuru torna faticosamente alla vita ma scopre di essere cambiato. Non solo nel fisico - più magro, dai lineamenti più duri e taglienti - ma anche, soprattutto, nell'animo. Ancora oggi, quando ormai ha trentasei anni, continua a vivere con l'ombra di quel rifiuto che lo accompagna sempre, come una musica che resta sospesa nell'aria anche quando non c'è più nessuno a suonarla. L'incontro con Sara, che intuisce l'inquietudine nascosta dietro l'apparente ordinarietà di Tsukuru, sarà l'occasione per rispondere a quelle domande che per sedici anni l'hanno ossessionato ma che non ha mai avuto il coraggio di affrontare.


RECENSIONE:

La mia esperienza
Ho comprato questo libro spinta da un'irrefrenabile e primordiale istinto che, dopo il mio primo approccio con il mondo degli scrittori orientali ( e in particolare con Murakami ), con voce persuasiva mi ha sussurrato all'orecchio di lasciarmi trasportare dalla calma e dalla serenità che sicuramente questo romanzo sarebbe riuscito a infondermi. Che dire? Non potevo avere più ragione di così.
In particolare questo autore, riesce sempre ad allontanarmi dai problemi e dalle ansie del vivere quotidiano cullandomi con uno stile di scrittura e di narrazione unico, e attraverso dei personaggi estremamente intelligenti e riflessivi che non si fanno problemi ad affrontare argomenti difficili e complessi (spesso riguardanti la filosofia). Ma non temete, le conversazioni oppure i pensieri del protagonista non annoiano e, anzi, molto spesso riescono ad appassionare e a stimolare il lettore. 

Quando, con un'imbarazzante pigiama indosso e con una tazza di tè caldo in mano mi sono messa davanti alla libreria della mia camera, e con aria concentrata  e decisa ho pescato questo romanzo, sicuramente non credevo che mi sarebbe piaciuto così tanto. Ammetto che, forse perché in quel momento non ricordavo molto (eufemismo del secolo) della trama, o forse perché dopo alcuni mesi che non leggevo niente che non fosse collegato alla scuola, mi sono limitata a godermi la lettura sin dalle prime pagine (senza troppe aspettative), mi sono innamorata di ogni sua riga, parola, capitolo. Senza eccezioni. Mi azzarderei a dire che "L'incolore Tazaki Tsukuru e i suoi anni di pellegrinaggio" mi ha davvero aperto un mondo fatto di pacatezza, raffinatezza, crescita, maturità e tanta tanta riflessione.

La scrittura
Il romanzo è divisibile in due parti: il passato (ambientato all'epoca in cui il protagonista frequentava gli ultimi anni della facoltà di ingegneria) e il presente ( in cui Tazaki è ormai un uomo di trent'anni che, ottenuto da diversi anni il lavoro dei suoi sogni, cerca di instaurare una relazione amorosa stabile e sicura ). 

I capitoli sono un continuo e costante alternarsi delle due diverse situazioni; un metodo di scrittura che, lo ammetto, mi piace particolarmente; sopratutto perché a mio avviso riesce a rendere i personaggi molto più vivi e vicini a chi legge. Tuttavia sono convinta che questa tecnica non sia per niente semplice; molte volte, infatti, mi è capitato di rimanere delusa per l'uso poco esperto che ne viene fatto da autori emergenti. Tuttavia, non è certo questo il caso di Murakami Haruki, il quale ormai si è fatto le ossa in veste di autore.

Non nego che possa essere un po' difficoltoso per alcuni, abituarsi al tipo di scrittura e al modo di pensare, tipico del mondo orientale; persino io (che come forse avrete notato) sono una grande ammiratrice di questo genere di libri, ci ho messo un po' ad apprezzare i periodi lunghi, i modi di fare e di vivere, il linguaggio spesso utilizzato dai personaggi...
Eppure vi assicuro che, dopo un primo momento di perplessità, si comincia ad innamorarsi follemente del tutto. Insomma, ne vale proprio la pena.

I personaggi
Tazaki, il protagonista, è un uomo taciturno e solitario, che non riesce a fare amicizia con facilità ma, allo stesso tempo, che quando si lega ad una persona non riesce a fare a meno di dedicargli tutto se stesso. O almeno questo vale per le amicizie.
Ci viene quasi subito fatto notare, infatti, che non solo, nel corso degli anni, intratterrà poche relazioni sentimentali, ma che quando lo farà non riuscirà mai ad innamorarsi davvero, sebbene sia una persona seria e non abbia paura di impegnarsi.
Il protagonista non da molto peso alla cosa, o almeno non attribuisce al problema alcun legame con l'avvenimento che gli ha cambiato la vita anni prima, quando ancora frequentava il liceo. O forse sarebbe meglio dire distrutta?

Non pensa nemmeno più, a quel fatto nella sua tranquilla vita quotidiana, fino a quando non comincia ad uscire con una donna di nome Sara. Una persona decisa ed intelligente che, dopo una sua confessione, da parte del protagonista, riguardante l'avvenimento che tanto lo ha fatto soffrire, gli consiglia di fare un ultimo tuffo nel passato per risolvere delle situazioni che ancora adesso, secondo lei, lo stanno influenzando negativamente.

Tazaki, dopo alcuni giorni, decide di assecondarla e ci guida in una ricerca e in un'indagine sul suo passato che non può fare a meno di appassionare.

La particolarità di questo romanzo sta anche nel fatto che  non ci sono coprotagonisti stabili, a parte, forse, Sara (la quale, però, non si vede spesso nel corso dei capitoli) e di conseguenza non mi sembra fondamentale descrivere tutte le persone che entrano a far parte della vita di Tazaki. Credo, anzi che lasciarveli conoscere, scoprire pagina dopo pagina sia la scelta più giusta in questo caso.

Conclusione
Un romanzo assolutamente consigliato.


Consiglio musicale: https://www.youtube.com/watch?v=FDWUvc5wv7U

2 commenti:

  1. Davvero un bel romanzo! Se non l'hai ancora letto, ti consiglio anche "Norwegian Wood" sempre di Murakami...assolutamente imperdibile! Buona lettura ed in bocca al lupo per il nuovo blog.
    A presto!
    Ale

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sicuramente lo leggerò, l'ho già aggiunto alla mia chilometrica wishlist :)
      Comunque grazie mille!

      Elimina